REQUISITI OBBLIGATORI PREVISTI DA INDUSTRIA 4.0 – REQUISITO 4
Come già spiegato nell’articolo precedente, al fine di poter utilizzare le agevolazioni previste dal Piano Industria 4.0, il bene in analisi deve obbligatoriamente avere tutti i seguenti 5 requisiti obbligatori:
- controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
- integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
- interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
- rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Nei precedenti articoli abbiamo esplicitato il significato dei primi tre requisiti obbligatori, in questo articolo invece analizzeremo il quarto requisito:
“Interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive.”
Con il termine interfaccia uomo-macchina (IUM o HMI), si indica il componente di un dispositivo o di un software che permette al proprio utilizzatore di agire (a bordo macchina o da remoto), più o meno semplicemente, sul macchinario dallo stesso gestito, sfruttandone ogni funzione.
Un esempio chiaro di quanto sopra è rappresentato, nella vita di tutti i giorni, dal touchscreen di ogni smartphone e da tastiere, mouse e trackpad, con i quali utilizziamo il computer.
A livello industriale, le HMI assumono molteplici forme, dalle più basilari, come semplici schermi dai quali il dipendente può visualizzare lo stato del macchinario ed eventuali avarie, a pulsantiere e sistemi multitouch che permettono anche di interagire in modo attivo col macchinario o con intere linee di produzione, connesse fra di loro.
Segreto e punto di forza, dunque, di ogni HMI è la sua usabilità, la capacità di cambiare, di essere disegnata e progettata sulle competenze e sulle necessità del proprio utente finale, direzionandone l’operare per livelli ed anche con l’ausilio di colori e disegni, i quali indirizzano un chiaro messaggio altrimenti difficilmente intelligibile, se analizzato sotto forma di una stringa di codice.
In base a quanto previsto dalla circolare n. 4/E del 2017, queste interfacce devono essere semplici ed intuitive, e quindi devono:
- garantire la lettura anche con indosso i dispositivi di protezione individuale di cui deve essere dotato l’operatore;
- consentire la lettura senza errori nelle più disparate situazione ambientali del reparto produttivo (illuminazione, posizionamento delle interfacce sulle macchine, presenza di agenti che possono sporcare o guastare i sistemi idi interazione, ecc.);
Queste HMI forniscono, soprattutto in un contesto industriale, un aiuto prezioso per intervenire tempestivamente, in modo semplice e con criterio sugli impianti, con grande beneficio della produttività e dell’operatività.
Dati i vantaggi sopra menzionati, molte software house oggi si occupano proprio di progettare e vendere protocolli di comunicazione, che funzionano con una gamma di sistemi assai ampia, accessibili in modo semplificato tramite web o tramite installazione sui dispositivi aziendali in uso.
È la logica del prodotto custom, personalizzato, dotato di widget, dashboard e persino colori interamente adattabili alle singole necessità non solo dell’impresa nella quale gli stessi sono utilizzati (grazie alla possibilità di restituire interfacce con opzioni differenti in base anche alle autorizzazioni cui l’utente dispone) ma anche ai dipendenti delle stesse (si pensi anche solo ad un interfaccia che può restituire anche dei colori idonei ai soggetti daltonici, o realizzata secondo le stesse palette del marchio aziendale).
Non solo: molte delle nuove interfacce sono realizzate in modo tale da permettere all’utente di ricevere avvisi via SMS, via e-mail o di controllare via remoto impianti localizzati in siti distanti fra loro, con visualizzazione in tempo reale di indicatori di performance relativi alla produzione.
Particolarmente innovative sono oggi le soluzioni touch, che sfruttano anche le funzionalità degli smartphone per adattare l’utilizzo dei sistemi SCADA a meccaniche oramai note a tutti gli utenti, tramite gesti semplici e di facile comprensione.
Tutto ciò premesso, è facile intuire come le HMI tradizionali sono destinate a essere sostituite, nel futuro, da soluzioni in cloud e interconnesse, le quali, al fianco di tecnologie come cognitive computing e Internet of Things (IoT), e dagli assistenti vocali, consentiranno ai loro utilizzatori di interagire, anche a livello industriale, in modo semplice e diretto coi macchinari, nello stesso modo in cui oggi possiamo interagire coi nostri smartphone, rendendo il tessuto industriale, anche quello italiano, più competitivo ed efficiente.
Tuttavia, occorre ricordare che maggiore connessione e automazione espone le industrie a un rischio maggiore di attacchi: per tale ragione, sarà necessario accrescere anche le misure di sicurezza, al fine di garantire la business continuity e la resilienza dei sistemi.
Per evidenti necessità di sintesi, l’argomento è stato trattato in termini generali ed è opportuno che ogni singola situazione venga approfondita ed analizzate le relative specificità.
Per approfondire l’argomento e leggere il requisito 1: https://www.studioeuropasrl.com/6546/
Per approfondire l’argomento e leggere il requisito 2: https://www.studioeuropasrl.com/6764/
Per approfondire l’argomento e leggere il requisito 3: https://www.studioeuropasrl.com/6780/
Per approfondire l’argomento e leggere il requisito 5: https://www.studioeuropasrl.com/6802/
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