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VOGLIO ESSERE UN INGEGNERE AEROSPAZIALE

ingegner aerospaziale

VOGLIO ESSERE UN INGEGNERE AEROSPAZIALE

Tutto comincia in una mattina di ottobre di qualche anno fa, quando una giovane studentessa di ingegneria aerospaziale inizia il suo percorso, piena di sogni, ambizioni, speranze e tanto entusiasmo.

Si rese subito conto che c’era qualcosa che lei trovava assurdo: come mai in un’aula di più o meno cinquanta persone c’erano solo cinque studentesse?

Con il passare del tempo, purtroppo, tutto si fece sempre più chiaro, l’atteggiamento ed il pensiero di molti professori era quello di chi pensava che quelle cinque ragazze stessero solo perdendo tempo, che quel percorso e quegli studi non erano per uno studente di genere femminile.

Così cominciarono i messaggi espliciti:

“lei in quarta fila perché viene a perdere tempo qui?”.

Oppure, personalmente ho impiegato 6 mesi per superare l’esame di Fisica semplicemente perché il professore non correggeva il mio compito scritto, decisi allora di affrontare la situazione e parlargli.

Davanti all’evidenza dovette correggerlo e darmi la possibilità finalmente di superare l’esame.

Ovviamente potrei citare tanti altri episodi e da cinque passammo a tre.

Vorrei citare qui una frase, menzionata da una studentessa di Ingegneria meccanica in un incontro sulle discriminazioni di qualche anno fa, tratta dal brano Clairvoyant del gruppo The story so far:

Don’t paint me black when I used to be golden

(Non dipingermi di nero quando risplendo come l’oro)

Questa a significare l’importanza di un atteggiamento resistente e resiliente di fronte alle esperienze o interazioni tossiche che tendono a incupire o provare ad abbattere anche le persone più brillanti e propositive.

Io sono andata avanti ed ho avuto poi la fortuna di rendermi conto che esistono anche altri professori con una mentalità e un modo di porsi completamente opposto che mi hanno aiutato ad inseguire il mio sogno.

Se vuoi saperne di più:

https://www.studioeuropasrl.com/7547/